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In questi ultimi mesi, la Romania è al centro della cronaca in quanto luogo dal quale sembra provenire il peggio dell'immigrazione accolta nel nostro paese. Ma ben poco si sa della presenza degli imprenditori italiani in quel paese, dei livelli di sfruttamento e delle condizioni salariali a cui sono sottoposti i lavoratori e le lavoratrici. Questo studio comincia a far luce su una realtà che si preferisce non vedere, ma che ha non poche relazioni con la massiccia migrazione di quella regione ora parte dell'Unione europea. A partire da un aspetto che sembra marginale, ovvero la trasformazione di un oggetto prodotto in Romania in una mercé italiana, l'autrice mette a fuoco la relazione che lega imprenditori italiani e operai romeni. Questa relazione viene esaminata attraverso il metodo etnografico sia nella sfera produttiva sia in quella del consumo di quelle stesse merci prodotte in loco.